Tour dei borghi
Il turismo alla ricerca di sé-nso
La guida che vi proponiamo non è una semplice guida tradizionale: vuole essere un suggerimento a vocazione, sicuramente turistica ma soprattutto culturale, sociale e formativa. Benessere, conoscenza e turismo in una cornice unica e suggestiva quella della Riviera dei fiori. Il Ponente Ligure è stato classificato dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) come uno dei siti più importanti al mondo: il livello di biodiversità è considerato pari a quello amazzonico.
Non solo: la zona compresa fra Sanremo e Bordighera è quella in cui esiste la minor escursione termica dell’intero bacino mediterraneo. In altre parole, quella in cui il clima è più favorevole. Ecco perché la Riviera dei Fiori è la migliore meta climatica per tutte le stagioni. Turismo e benessere psicofisico: il turismo è sempre più un’attività di ricerca di sé – e di ricerca del senso. Basata sull’immaginario, sulle aspettative, sul sogno e sulle ambizioni nascoste dentro di noi. Ecco allora che la ricerca di senso diventa una ricerca di sé.
Spesso sono stati proprio i turisti, quelli stanziali o abituali a interessarsi e a spingere verso la valorizzazione della cultura autoctona, trasformandosi in potenti agenti di rinnovamento e premendo per azioni di tutela oltre che del territorio anche della cultura locale.
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Negli ultimi anni si è visto aumentare il turismo responsabile, sensibile a tematiche attuali e a valori incentrati sul rispetto e la solidarietà.
All’interno del turismo responsabile, i percorsi a piedi e il trekking urbano su distanze medio lunghe, i percorsi in bike sono fra le tipologie favorite: perché i tempi dilatati permettono a chiunque, anche ai più timidi, di diventare parte di un gruppo e di non sentirsi esclusi; perché la fatica del camminare o del pedalare impone periodi di sosta che favoriscono la comprensione del territorio, dei suoi monumenti, delle sue tradizioni e della sua storia; perché si agevola il contatto con chi vive sul posto.
Si costruiscono esperienze che verranno ricordate e che possono trasformarsi in veri e propri percorsi formativi. Insomma un territorio di enorme valore storico, culturale e antropologico che aspetta di essere valorizzato. Questa nuova identità turistica si rivolge soprattutto a questo tipo di “esploratore” che potrà trovare la nostra cultura e far emergere storie che dicano chi siamo.
Forse è di questo che il turista ha bisogno: ricercare l’essenza, il senso dell’esistenza, appunto. Nell’esperienza turistica che proponiamo ci si riferisce ad un essere umano che ricerca sempre più l’ambiente interiore per arrivare all’armonia per sé stesso e per il circostante e per lasciare una più ricca eredità alle generazioni future.
E allora analizziamo quale è la nostra offerta turistica:
Castellaro Golf Resort
Il Resort che apre le porte alla Valle Argentina è una struttura che è adatta sia ad un turismo familiare che di coppia. Il Resort è inoltre un luogo magico per le giovani coppie, coi suoi scorci del mare al tramonto e le cene a lume di candela, coi suoi acciottolati fioriti per raggiungere gli appartamenti privati e la sua elegante intimità, ma non dimentica nemmeno le famiglie: la piscina, di oltre venti metri e incastonata in un vasto parco adiacente alla zona della reception, è divisa in zona adulti e zona bambini per permettere ai più piccoli di incontrarsi, conoscersi e giocare in totale libertà e sicurezza mentre i genitori si godono pienamente il bordo piscina.
Una location dove i bambini possono giocare in un ambiente protetto ma a contatto con la natura. Il gioco praticato in gruppo e all’aria aperta riunisce in sè concetti che, nella vita reale, raramente riescono a stare insieme: la totalità, la regola e la libertà.
Ma il fatto che riescano a coesistere in ambito ludico, può fornire il modello utopico di una società possibile, che è giusto sforzarsi di costruire. In contesti metropolitani, sempre più i ragazzi sono rinchiusi fra 4 mura, non possono socializzare, sempre più condannati a giochi sedentari o solitari o entrambi con la conseguenza di una ridotta capacità relazionale.
Il Castellaro Golf se da un lato si presta per le famiglie dall’altro diventa una splendida location romantica: al tramonto affacciato sul mare e sulla valle è il post ideale per capire l’amore. E se proprio non basta sarete deliziati da un buon bicchiere di Moscatello accompagnato da sublimi aperitivi che si prestano a soddisfare tutti i palati.
PROSSIMA APERTURA: 16 GIUGNO 2023
Per gli amanti del mare l’offerta turistica si sposta nei 2 porti: Aregai Marina e Marina di San Lorenzo con l’ospitalità che offrono i 2 Hotel. Posti tra il mare e la ciclabile consentono un soggiorno all’insegna della tranquillità e del benessere, e tuttavia per gli sportivi praticare sport sulla terra ferma o in mare…in tutte le stagioni.
I porti silenziosi
Marina di San Lorenzo
Come la perla nascosta dentro l’ostrica, la Marina di San Lorenzo sta emergendo come uno dei gioielli più preziosi del mar Ligure. Adagiata su una splendida baia, incandescente all’alba e struggente al tramonto, accoglie i suoi ospiti nel magnifico Resort Riviera dei Fiori, che con la vicina Costa Azzurra rivaleggia tanto per la romantica bellezza delle spiagge quanto per l’eleganza della sua“pagoda”.
L’intera struttura è stata accuratamente ricavata, come una nicchia di paradiso, dal fianco della riviera ponentina ed è totalmente inibita al flusso del traffico, garantendo ai suoi ospiti una fresca oasi di pace dove riconnettersi a se stessi e alla natura selvaggia del mare. Il borgo di San Lorenzo è però a un passo - o al colpo di pedale di una bike a noleggio: una ciclopedonabile interamente affacciata sul mare, infatti, si snoda sulla costa permettendo ai turisti di raggiungerla e visitarla senza difficoltà - anche tramite il noleggio delle due ruote, mezzo ideale per godersi le bellezze del territorio.
Dal 2011 a oggi il complesso della Marina San Lorenzo è stato certificato ogni anno con la Bandiera Blu che prova l’eccellenza dei suoi servizi, ma non è solo il Resort a meritare questo riconoscimento: così come nelle sue suites, infatti, ogni dettaglio è curato anche lungo i suoi sette pontili, capaci di ospitare fino a 268 yatch e superyatch fino a 40m di lunghezza. L’obiettivo di questo recente ridimensionamento dei posti barca a disposizione è quello di offrire a ciascun armatore la serenità, i comfort e la privacy che un nuovo livello di imprenditoria alberghiera può mettere sul tavolo dei giganti del turismo nella splendida cornice del mar Ligure. Se quindi gli ospiti del Resort hanno a disposizione il lussuosissimo ristorante, lo stabilimento balneare privato e l’ingresso alla private SPA Jacaranda, i loro yatch possono beneficiare della presenza del cantiere navale per qualsiasi forma di assistenza, un ambiente sorvegliato e protetto h24 e ogni genere di servizio che necessiti a questi signori del mare, da sempre gli ospiti d’onore della Marina San Lorenzo.
Marina degli Aregai
Il primo porto in questa zona lambita dal Mar Ligure, inondata dal sole della riviera compie 30 anni… E’ entrato nella storia delle regate di primavera: la Carnival a febbraio; la Kinder a marzo; il trofeo Gianni Cozzi a fine aprile e i Campionati Europei a maggio colorano con le loro vele il mare e offrono uno spettacolo ai meno coraggiosi che dalla banchina possono goderne.
E’ proprio per la particolare situazione delle correnti il miglior posto d’Europa dove “regattare”, per ammissione degli stessi esperti Velisti.
Il porto turistico di Marina degli Aregai è collocato a Santo Stefano al Mare, è una struttura che accoglie, con un’assistenza all’ormeggio imbarcazioni fino ai 50 metri per un totale di 961 posti barca. Inoltre garantisce servizi ad hoc per il diportista, una zona commerciale con diverse agenzie nautiche, negozi specializzati e un cantiere navale.
Il porto è inoltre dotato di un Hotel 4 stelle, bar, ristoranti, spiagge attrezzate, piscina e tante attività sportive: diving, snorkeling, noleggio bici e scuola di vela. La novità è rappresentata dalla prevista costruzione di alcuni campi da padel.
La domanda di turismo è sempre più orientata alla domanda di cultura: sia storica che enogastronomica, sia folkloritica che antropologica. Anche in questo caso non deluderemo e quindi:
Be brave, be smart, be Ligure
Spesso, quando scegliamo una meta turistica, cerchiamo di coniugare diverse esigenze: non solo perché nella maggior parte dei casi in vacanza non ci andiamo da soli, ma anche perché le occasioni per staccare dalla routine e organizzare una fuga fuori porta, anche solo per un weekend, non sono quasi mai abbastanza - bisogna quindi ingegnarsi per sfruttarle al massimo.
Una delle questioni più annose intorno al tema delle vacanze è quello che riguarda l'ardua scelta tra mare e montagna, ma questo non ci riguarda: in qualsiasi punto della regione si può arrivare in giornata all'uno come all'altra - e non guardateci così: non siamo vanitosi, solo liguri. E col grande spirito di accoglienza e disponibilità che rinomatamente ci contraddistingue oggi vorremmo concentrarci, piuttosto, su un altro atroce dilemma: vacanze culturali o vacanze sportive? Soprattutto quando parliamo di viaggi brevi, che hanno principalmente lo scopo di garantirci una tregua dagli infernali ritmi della routine, molti sono combattuti tra questi due volti della medaglia Be brave, be smart, be ligure: imparare è fantastico, certo - ma anche il corpo ha bisogno di qualche ora di svago che troppo spesso è sostituita, nella vita di tutti i giorni, dalle incombenze quotidiane.
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Chi non ha promesso a se stesso, almeno una volta, "da oggi mi alzerò un'ora prima per fare andare a correre", "da lunedì andrò a fare una passeggiata nel verde almeno un giorno alla settimana" e così via? …E in quanti hanno mantenuto la promessa?
Il punto è che, sempre più spesso, nelle classiche fughe del weekend si cerca anche un'occasione per mantenersi in forma, respirare l'aria buona, godersi i bei panorami che la bella stagione ha da offrire e rilassare, oltre alla mente, anche il corpo attraverso il sano esercizio fisico. Se però si potesse fare senza rinunciare al piacere di visitare qualche bel centro storico antico, o cenare in un posticino romantico a lume di candela, con buon cibo e buon vino, anziché trangugiare lattine di cibo in scatola al riparo di una tenda, magari nel bel mezzo di una nottataccia di pioggia, distanti chilometri anche solo dall'idea di un bel tavolo da pranzo, sarebbe molto più allettante, giusto?
Forse per alcuni no, ma siamo onesti: per noi comuni mortali, sì. La buona notizia è che la Liguria offre anche questo genere di vacanza, ma oggi montiamo in sella e vi portiamo a fare un giro con noi sulle splendide colline che collegano i nostri borghi.
Possiamo partire da Dolcedo, piccola Dolceacqua, e da qui si dipartono alcuni dei percorsi più sfidanti, che comprendono tra le tappe mete turistiche storiche come la Cappella di Santa Brigida e il sito di Acque Sante - che coi suoi gradini intagliati direttamente nel fianco della collina sembra uscito direttamente dalla trilogia di Tolkien -, o piccole meraviglie naturali come i Laghetti Lecchiore. Passare da Costarainera per raggiungere Cipressa e da li percorrere l’anello che porta a Castellaro vuol dire attraversare canyon di ginestra profumata, timo e brughiera meditteranea… Oppure possiamo passare da Triora, il famoso covo di streghe che offre la sponda alla splendida Valle Argentina, dove oltre i suggestivi Molini di Triora attraverso il Carmo Langan s'incontrano gli antichi borghi di Pigna e Apricale fino ad arrivare alla vera e propria Dolceacqua col Castello pregno di storia e leggenda che affascina tutti, anche i monegaschi e, scendendo per Camporosso, al bel mare di Bordighera. Risalendo la via Romana per arrivare alla baia di Ospedaletti, attraversiamo giardini inglesi che fanno da culla alle ville liberty,e finalmente alla baia che si colora di viola al tramonto, con la sua bella villa Sultana. Sono solo alcuni esempi di itinerari - rigorosamente ad anello: perché dovremmo fare la stessa strada due volte, quando ci sono così tante bellezze da vedere? Enumerarli tutti sarebbe impensabile.
Alcuni sono pensati per chiunque - la ciclabile di San Lorenzo - Aregai - Ospedaletti, per esempio, che costeggia il lungomare ed è pienamente godibile persino dai bambini -, altri solo per gli spiriti ardimentosi - si sviluppano quasi per intero sulla cresta della montagna ed è uno splendido percorso -, altri ancora per chi vuole lasciarsi trasportare dalle ruote della bici direttamente in un'altra epoca - la mulattiera di San Romolo i crinali di San Salvatore e il Faudo sono certamente tra questi.
Tutti, in ogni caso, sono visitati ogni anno da centinaia e centinaia di appassionati - ma anche intraprendenti dilettanti - che tengono alta la bandiera del turismo sportivo in Liguria, ricordandoci quanto altro possiamo offrire oltre a una bella spiaggia in cui rilassarsi.
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DOLCEDO
DOLCEDO
Dolcedo la “Conca d’Oro”, titolo con cui il paese venne consacrato nel XIV secolo a omaggio alla grande tradizione di produzione di olio che caratterizza questo antico borgo medievale.
La Locanda Bellavista, con la sua naturale terrazza panoramica sul mare, è senz’altro il luogo giusto per assaggiare le prelibatezze di Dolcedo, ma questo borgo è una meta imperdibile anche per gli amanti della storia: dalle sue strade si dipartono infatti moltissimi percorsi ciclopedonabili che conducono i visitatori agli splendidi edifici storici e religiosi di cui è corollato l’entroterra di Dolcedo, come la splendida Chiesa di San Giovanni Battista e l’antico Castello di Clavesana.
COSTARAINERA
COSTARAINERA
Costarainera ha molto da dire agli amanti delle due ruote: la pista ciclabili che si snoda da San Lorenzo, infatti, raggiunge proprio questa frazione ligure e lo fa in pompa magna: all’uscita di una lunga galleria Costarainera accoglie i suoi ospiti col panorama mozzafiato di uno splendido strapiombo sul mare, infuocato al tramonto.
Qui i turisti possono riposare sulle panchine adibite e scattare qualche foto a 240 metri sul livello del mare, riparati dalle intemperie della tramontana dal monte Saccarello, anch’esso percorribile - con un po’ più di impegno - in bicicletta
CIPRESSA
CIPRESSA
Volgendo lo sguardo a nord - est dal Porto di Marina degli Aregai si scorge un borgo arroccato sul crinale della collina. Sembra una elegante signora adagiata sulla chaise-longue di Le Corbousier: stiamo parlando di Cipressa…
Cipressa il borgo ligure che dall’alto sovrasta la pista ciclabile, il porto di Marina degli Aregai e la sua baia.
Vale la pena di effettuare la piccola deviazione che conduce dalla pista o dall’Aurelia al centro del borgo: si tratta infatti di un punto di grande interesse storico e artistico, con la frazione di Lingueglietta - facente parte del circuito dei borghi più belli d’Italia - proprio a due passi.
E chi non conosce il crinale di Cipressa solcato da migliaia di biciclette durante la Milano Sanremo?
TORRE DI PRAROLA
TORRE DI PRAROLA
La torre di Prarola, struttura conica alta non più di quattro metri, è posta ai piedi di una scogliera ed è bagnata costantemente dalle onde del Mar Ligure.
Essa è l'unica rimanenza di un più esteso (ed oggi completamente scomparso) sistema difensivo di epoca cinquecentesca, che doveva servire a proteggere la città di Porto Maurizio e la vicina San Lorenzo al Mare dagli assalti dei corsari saraceni e barbareschi.
TERZORIO
TERZORIO
La leggenda narra che Maria Maddalena, durante il suo peregrinaggio fino alla Provenza, si fermò proprio a Terzorio.
Non c’è quindi motivo per non farlo anche noi, addentrandoci nelle viuzze del borgo per apprenderne l’intricata storia: dall’invasione dei saraceni alle pestilenze fino all’incursione dei corsari Terzorio è il luogo ideale per un tuffo nel passato più selvaggio della Liguria, consacrato dai numerosi reperti storici che caratterizzano il suo paesaggio: tra le altre, la famosa casa-torre in cui gli abitanti del borgo si rifugiavano durante gli assalti dei pirati turchi agli esordi del Secolo Buio.
POMPEIANA
POMPEIANA
Pompeiana deve il proprio nome alla gens Pompeia, la nobile famiglia romana che per prima abitò le sue terre. A seguito della dispersione dei suoi abitanti con la crisi dell’Imperia Pompeiana si divise in diverse piccole borgate che ancora oggi conferiscono al borgo il caratteristico aspetto diffuso, estremamente peculiare sullo skyline ligure di paesi arroccati e raccolti.
Splendido il percorso sulla mulattiera che conduce alla torre barbaresca dei Panei, simbolo di Pompeiana e antica rovina omaggio della strenua resistenza dei pompeianesi all’assalto di uno dei più temuti e feroci capitani della flotta turca di metà Cinquecento, Uluc Alì Pascià.
CASTELLARO
CASTELLARO
Il nostro borgo preferito, se ci è concesso averne uno, dove sorge il Castellaro Golf Resort di cui abbiamo già diffusamente parlato.
Ma Castellaro non si ferma alle porte del Resort: poiché la sua storia è tra le più amare, con un’impietosa indifferenza da parte del capoluogo ligure di fronte ai soprusi e alle razzie dei pirati saraceni, il suo volto è costellato di edifici di interesse storico, religioso e artistico che rendono insindacabile una visita. Tra gli altri, vale la pena di citare il Santuario di Nostra Signora di Lampedusa e la sua macabra cripta, e i Palazzi dei Gentile e Arnaldi, restituiti agli antichi fasti da un’attenta opera di recupero artistico.
TRIORA
TRIORA
Di Triora abbiamo già parlato, perché “il paese delle Streghe” merita sempre una menzione a parte, dal momento che la sua storia è insieme tra le più tragiche e le più suggestive che potremmo raccontare.
Tuttavia vale la pena di nominarla anche in questo elenco, perché una delle frazioni più ricche di percorsi in bike e, in particolare, di quelli più difficili e avventurosi: avrete il coraggio di affrontare la sfida delle streghe di Triora?
MONTALTO
MONTALTO
C’era una volta una coppia di giovani innamorati decisi a coronare il proprio amore col sacro vincolo del matrimonio.
Le famiglie e gli amici di entrambi erano entusiasti dell’unione, ma il perfido Conte Oberto di Ventimiglia, signore di quelle terre, pretendeva di esercitare il diritto just primae noctis con tutte le fanciulle in età da marito dei suoi poderi, compresa la giovane della nostra storia.
Così, per avere salve le nozze, i due giovani innamorati fuggirono lontano e, raggiunti da amici e parenti, diedero vita al paese di Montalto Ligure. Queste le origini di Montalto Ligure, noto come “Il Paese degli Innamorati” proprio in ragione della sua leggenda. Paese di ruvida pietra, in cui la storia sembra essersi fermata, come per incanto, agli inizi del Medioevo, Montalto Ligure, con la sua nostalgica Loggia degli Innamorati e l’antica pieve di San Giorgio, è davvero una località suggestiva per una coppia di innamorati, da visitare magari proprio in occasione di San Valentino.
BADALUCCO
BADALUCCO
Siamo fieri di poter affermare che il testimonial di questo borgo è niente di meno del nostro bel Leonardo nazionale: Leonardo di Caprio.
Sarà anche vero che l’attore, di origini italiane, non è tuttavia nato e cresciuto qui con noi, ma è altrettanto vero che da questo piccolo borgo dell’imperiese ha portato via interi barili di olio di olive taggiasche, innamorandosene al primo assaggio. Badalucco, però, non è solo olio buono e olive freschissime: è anche arte, storia e colore, come garantisce l’iscrizione del borgo all’Associazione Italiana dei Paesi Dipinti. Unico in questo tratto della Liguria, Badalucco fin dagli anni Novanta - epoca in cui i primi artisti furono invitati a lasciare, per così dire, il segno - è un baffo colorato sul baffo ponentino; e a oggi mantiene con fierezza la tradizione confermandosi uno dei borghi più suggestivi dell’imperiese.
TAGGIA
TAGGIA
Taggia non è un borgo, bensì una cittadina, ma la enumeriamo tra i nostri validi motivi per visitare l’entroterra ligure perché la sua speciale divisione “a zone” la rende una meta ideale anche per i più indecisi: la parte della città a ridosso del mare, infatti, è interamente dedicata al turismo balneare, oltreché ospitare una delle piste ciclabili più panoramiche dell’intero nord Italia, mentre l’altra - più ritrosa: più ligure, ci verrebbe da dire con un pizzico di malizia -, arroccata sul costone della Valle Argentina, guarda con poca simpatia ai bagordi della cosiddetta “Arma di Taggia”, la frazione marinara, per dedicarsi piuttosto alla coltivazione di quelle virtù più tipicamente liguri: buon cibo, buon vino e, in ogni singola pietra, echi di storia e leggenda.
Nota per i Furgari (Fuochi) e San Benedeto Revelli che viene festeggiato ogni anno per tutto il mese di febbraio, con una storia tutta da vivere e non solo da leggere.
SANREMO
SANREMO
Sanremo è conosciuta quasi soltanto per il festival: in realtà ospita siti storico-artistico di grande importanza, adattissimi al turismo a piedi, come il santuario della Madonna della Costa (una Madonna probabilmente nera che si dice sia stata dipinta da San Luca), che testimonia un culto arcaico alla Gran Madre (mater Matuta) di Villa Matutia, la Pigna, la Collegiata, il Liberty, Bussana Vecchia. Non è difficile, addentrandoci nella “Pigna”, riconoscere i percorsi di “Pin” il protagonista de “I sentieri dei nidi di ragno” che Calvino ha fatto correre, nascondersi e vivere nei carugi di una Sanremo durante la 2° guerra mondiale, di fatto le mura, i percorsi, le piazze sono rimaste quelle di allora…
Uno studente percorrendo quelle vie, oltre che constatare che Calvino aveva perfettamente descritto ogni particolare della vita “sanremasca” cogliendo ogni minuzioso aspetto, riuscirebbe a cogliere l’essenza e le motivazioni che avevano spinto quello scrittore a parlare di questa meravigliosa città che è considerata da sempre il giardino della Liguria.
BAJARDO
BAJARDO
Il borgo di Bajardo, a 900 mt sul livello del mare, è il comune più alto della volta imperiese.
E’ chiaro che lo sguardo sul mare, dalla sommità di questo colle, sia impagabile e capace di convertire anche i cuori più duri alla dolcissima malinconia che solo il mare è in grado di ispirare. Eppure a Bajardo è bello anche voltare le spalle alla grande distesa blu e inoltrarsi tra i suoi caruggi alla scoperta delle antiche rovine che testimoniano il suo passato, come la duecentesca chiesa parrocchiale di San Nicolò, che pur devastata da un potente terremoto nel 1887, permette ancora di scorgere i ruderi dell’antico castello medievale, ma anche le colonne spezzate di un tempio romani e persino un’antichissima stele celtica: un vero e proprio incontro di culture e storia.
Da Baiardo si possono osservare due cime speculari: Toraggio e Pietravecchia. Nella conca che li separa, o forse meglio parlare di strapiombo, detto il Buco del diavolo sono stati rinvenuti i resti di un celtico: pertanto la nostra provenienza è indiscutibile. Re Artu è un nostro antenato.
PERINALDO
PERINALDO
Il “Poggio delle Stelle”, Perinaldo, 600m mt sul livello del mare, è uno dei punti panoramici più completi della vallata ligure: la splendida vista sul mare vira, alle spalle del borgo, dalle Alpi Liguri alle Alpi Marittime francesi; d’intorno, l’abbraccio degli uliveti. Un luogo magico in cui raccogliersi a osservare le stelle, proprio come fece Gian Domenico Cassini, astronomo alla corte del Re Sole cui è dedicato l’Osservatorio Astronomico del borgo. Oggi, i novelli esploratori delle stelle possono visitare l’Osservatorio, ma anche passeggiare tra i viottoli del Giardino delle Stelle situato a brevissima distanza, o più semplicemente godersi una piacevolissima gita tra i vicoli e le piazzette del prezioso centro storico.
APRICALE
APRICALE
Arroccato nell’entroterra della Val Nervia, ricca di avventurosi percorsi per i turisti su due ruote di tutti i gusti, Apricale è rinomatamente uno dei borghi storici meglio conservati dell’intera Liguria. La pietra è l’elemento dominante - una pietra antica, secolare, che costruisce il Castello della Lucertola e riveste le viuzze e i vicoletti che da esso si dipartono.
Ed è una pietra che ispira gli artisti: mai sulle antiche pregiatezze architettoniche del borgo, ma sulle facciate della case comune, fiumi di artisti hanno contribuito a creare un impressionante mosaico di circa cinquanta diversi murales, dando vita a un caleidoscopio di colori per le strade del borgo.
Altro importante elemento artistico è poi la bicicletta rivolta verso l’alta installata dall’artista contemporaneo Sergio Bianco sulla sommità del campanile della chiesa della Purificazione della Maria Vergine: un’opera intitolata “La forza della non gravità” che funge da simbolico “faro” ai bikers più appassionati.
DOLCEACQUA
DOLCEACQUA
La sua piazza e il suo ponte furono dipinti da niente di meno del grande Monet e questo dovrebbe bastare a dare un’indicazione della bellezza bucolica di questo borgo dal nome fantastico, che quasi sembra uscito dalle pagine di una favola per bambini.
In realtà il nome “Dolceacqua” prende le mosse da un secondo borgo, molto più antico, fondato all’epoca degli antichi romani - Dulcis - e sulle cui rovine Dolceacqua sarebbe stata in seguito edificata, ma il borgo è davvero caratterizzato dalla dolcezza: dei suoi panorami e del vino dei suoi vitigni, conosciuto come “Rossese di Dolceacqua”. Rossa come il sangue, invece, è l’antichissima storia del Castello Doria, che ancora oggi domina il paese e richiama a sé ogni anno appassionati e curiosi.
VENTIMIGLIA
VENTIMIGLIA
ll sito archeologico si trova nel comune di Ventimiglia (Imperia) e custodisce le testimonianze di Albintimilium, antica città romana di età imperiale ai confini con la Gallia. La città romana di Albintimilium. Sorge nei pressi della foce del torrente Nervia.I Romani giungono in questa zona intorno alla prima metà del II sec. a.C., nella loro progressiva avanzata verso le Gallie, dopo aver sconfitto i Liguri Ingauni di Albingaunum (odierna Albenga) nel 181 a.C.
Secondo studiosi come il Lamboglia, il primo segno tangibile della nuova presenza è costituito dal castrum, ossia l’accampamento militare, dotato di tavolati in legno, forse basamenti per baracche di cui sono state trovate le tracce in negativo sul terreno, e di un primo reticolo di stradicciole in acciottolato, disposte ad angolo retto.
Il castrum viene posto sul ristretto pianoro adiacente la spiaggia, accanto ad un primitivo stanziamento ligure, databile già al V secolo a.C., ubicato sulle prime propaggini della soprastante Colla Sgarba. Tale villaggio era costituito da alcuni recinti circolari in pietra puddinga, interpretati come basi per capanne in materiale deperibile (argilla cruda, canniccio).
TAGGIA PANTAN

TAGGIA PANTAN
La visita del borgo ligure può inizia da via Soleri sulla quale si affacciano diverse residenze che risalgono alla fine del '400 e al '500 come Palazzo Asdente - Carrega e Palazzo Curgo. La via è soprannominata Pantàn ed è caratterizzata dai palazzi nobiliari di nuova tipologia che presentano un portico e l'appartamento al piano superiore e che hanno segnato il rinnovamento urbanistico del paese.
Nel XVII e XVIII secolo vi si trasferirono molte famiglie genovesi per le prospere condizioni economiche del borgo e così si possono vedere i palazzi barocchi Lercari e Spinola. Passeggiando sotto i portici si vedono ancora gli antichi stemmi nobiliari accanto alle botteghe, purtroppo oggi molte chiuse.
STRYX

STRYX - Le streghe di Triora
Celebrato la prima domenica dopo Ferragosto, Strigora è l'ennesimo motivo che avete per visitare la Liguria. Lo diciamo senza false modestie perché il borgo di Triora, dove nasce e prospera questa festività decisamente pagana, è nota come "la Salem d'Italia" e, coi suoi soli 369 abitanti, rientra a pieno titolo nella lista dei borghi stregati più famosi al mondo.
Strigora è la sua festa: un'occasione per sdrammatizzare, con splendidi costumi da streghe e stregoni e inquietanti rappresentazioni messe in scena agli angoli dei vicoletti, i terribili eventi da cui prende le mosse la leggenda di Triora. Noi non siamo qui per scendere nei dettagli di queste sordide storie, ma il Museo Etnografico e della Stregoneria, inaugurato pochi anni fa, può narrarvele tramite i verbali degli interrogatori e delle indicibili torture che furono inflitte alle sfortunate paesane tacciate di stregoneria, agli inizi di quello che l'Italia ricorderà come "il Secolo Buio".
E buia lo è davvero, la storia di Triora, ma la resilienza dei liguri è altrettanto leggendaria e gli attuali abitanti di Triora hanno fatto di una terribile ferita un superbo strumento di rivalsa: oggi Triora saluta i propri ospiti con un paio di allegre streghe volanti sul cartello che segnala l'inizio del paese e non ha paura di accoglierli nel dedalo dei vicoletti ancora medievali, sulla soglie di botteghe odorose di erbe officinali e di bizzarri intrugli o dentro uno dei ristoranti del paese, chiamato - con un'ironia pungente e irresistibile - "L'Erba Gatta".
Come in ogni centro abitato d'Italia, finanche il più piccolo, ovviamente abbiamo una splendida chiesa da visitare - nel nostro caso, la Chiesa di San Bernardino dove la leggenda racconta racconta del passaggio del Santo e quindi della costruzione della Chiesa in suo nome e a lui dedicata. Ricca di lunga storia esoterica e religiosa e nota per i suoi affreschi. Ma più suggestivo ancora è il misterioso Ponte di Loreto, che, coi suoi 120m di altezza sullo strapiombo, nel corso degli anni ha acquisito una sinistra fama come meta di pellegrini disperati decisi a togliersi la vita. Anche in questo caso, tuttavia, gli abitanti di Triora hanno lavorato d'ingegno e scovato un metodo per ribaltare le sorti - e il nome - di quel tristo monumento alla solitudine: dopo aver edificato parapetti sicuri e aver ristrutturato la passeggiata, il ponte è diventato una delle mete più ambite dai bungee-jumpers.
Ancora non basta per convincervi a visitare "il paese delle Streghe"?
Allora sappiate che Triora partecipa al 1 Euro Houses Projects, inaugurato negli ultimi anni da alcuni comuni italiani come parte di un progetto di riabilitazione e rinnovamento di edifici antichi. In pratica, è possibile acquistare dal comune, per la simbolica cifra di un 1 euro, una casa storica nel paese, impegnandosi in un progetto di ristrutturazione che la faccia rivivere e tornare agli antichi fasti.
LIBERTY

LIBERTY
Se di arte vogliamo parlare in questa zona dell’estremo ovest non possiamo esimerci dal considerare il liberty o art nouveau: lo stile importato dagli Inglesi grazie alla letteratura indigena che fece conoscere la riviera dei fiori ( Il Dottor Antonio di Ruffini) è riuscito ad inserirsi in modo naturale nella nostra lingua di terra : I motivi floreali, le vetrate colorate e le strutture eclettiche hanno trovato nei giardini fioriti, nelle terrazze di uliveti e nella mimosa presente ovunque una cornice perfetta quale arredo urbano. Potremmo elencarne molte di ville in questa zona: una per tutte villa Sultana a Ospedaletti, Villa Anger a Sanremo, il Casinò richiama i motivi liberty. A Bordighera Villa Regina Margherita, Villa Garnier, solo per citarne alcune.